Oggi per me è una giornata molto stressante perché domani torno in Spagna quindi sto preparando la valigia, cosa che odio fare, e in più devo rivalutare tutti un'altra volta 😔
Però mi dovrò abituare a questa vita dato che durerà ancora 4 lunghissimi anni, poi magari tra qualche mese o forse di più non la penserò più così ahaha
Oggi come promesso, anche se per poco me lo dimenticavo, abbiamo l'intervista a Daisy Franchetto la quale ringrazio moltissimo 😘
- Parlaci un po’ di te e delle tue passioni
- Quando è nata la tua passione per la scrittura?
- Come è nata l’idea di Dodici porte?
Dodici Porte è nato sotto la spinta di più stimoli. C’era l’idea di una casa con delle porte che si aprivano mostrando mondi diversi, poi l’esigenza di parlare di un tema importante come la violenza sulle donne (ma di farlo a modo mio), e il bisogno di rielaborare un dolore personale. Il tutto si è mescolato dandomi la giusta spinta per la scrittura.
- Scrivere il primo libro è stato più difficile o facile rispetto al secondo?
- È stato difficile creare un mondo così particolare e fuori dal comune?
No, perché è stata un’emersione molto spontanea, guidata probabilmente da tutte le letture che mi hanno accompagnato negli anni. Rispetto ad altri autori, vivo il problema di non riuscire a restare con i piedi per terra. Ammiro molto chi riesce a scrivere storie nelle quali non spunti mai un elemento fantastico, un portale dimensionale, un mostro, un drago…In questi ultimi sette anni ho scritto tre romanzi e una ventina di racconti, solo uno è puramente realistico e senza nemmeno un accenno di fantasy. Utilizzare la fantasia e il simbolismo per analizzare la realtà è il mio pane quotidiano oramai.
Ovviamente non si concludono qui le interviste agli autori però con oggi si concludono le due settimane in cui si concludono le otto interviste. Spero che questa iniziativa vi sia piaciuta :)
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