venerdì 31 luglio 2020

RECENSIONE: Traditi e consegnati alla morte di Emilia Anzanello

Ciao a tutti, come state?
Mi sono finalmente decisa a parlarvi di questo libro, che purtroppo non sono riuscita  finire di leggere perché mi aspettavo una cosa ma non è esattamente così.
La storia non è male e all’inizio mi piaceva ma poi ha iniziato ad essere più una “assurda” storia d’amore tra due nemici o almeno fino a dove sono arrivata io.
Forse un giorno riproverò a rileggerlo anche perché mi spiace abbandonare un libro ma proprio non ce la faccio al momento a continuarlo.
Chiedo scusa alla Nativi Digitali Edizioni, che mi hanno mandato il libro, sia per il ritardo di questa recensione sia per il fatto di non averlo finito.

Titolo: Traditi e consegnati alla morte
Autore: Emilia Anzanello
Editore: autopubblicato
Genere: Romanzo storico
Pagine: 450
Prezzo: 18,99€ (cartaceo) 1,99€ (eBook)
Valutazione: /

TRAMA:
Dopo l'8 maggio 1945 e la capitolazione della Germania, anche la 3. SSPanzer Division Totenkopf, ormai priva di mezzi, di armi e con gli effettivi ridotti a soli 6000 uomini, ricevette l'ordine di deporre le armi e si arrese: si consegnò agli americani, che avevano assicurato ai comandanti tedeschi che le truppe sarebbero state trattenute quali prigionieri di guerra.

Fu una delle più colossali menzogne degli statunitensi: dopo aver tenuto i soldati prigionieri in un campo provvisorio, senza cibo né acqua, li consegnarono tutti ai sovietici, consapevoli di mandarli a morte, ma del tutto indifferenti alla loro sorte.

Iniziò così, per quei valorosi, un'odissea di sofferenza, che li decimò lentamente, uno dopo l'altro, prima di far approdare i superstiti, meno della metà, ai campi di prigionia in Russia, e dai quali fece ritorno solo uno sparuto gruppo, più di dieci anni dopo.

Questo è il racconto di alcuni di loro: di Fabian, che qualche peccatuccio, sulla coscienza, ce l'aveva, ma che certamente lo scontò ben al di là delle sue colpe. Di Ulrich, che tenterà la fuga, per ricongiungersi con la donna amata e col loro bambino. E di altri, ai quali non è mai stata concessa voce per farsi ascoltare, ma che sicuramente meritano il rispetto dovuto a chi, anche dopo la fine della guerra, ha continuato a soffrire e a morire, colpevole solo di aver combattuto per la propria patria e per i propri ideali fino all'ultimo, e oltre...

L’AUTRICE: Emilia Anzanello – già autrice di “Erano Knochensturme” (autopubblicato, 2018), disponibile su numerose librerie online, tra cui Amazon.

COMMENTO:
Ho iniziato a leggere questo libro non sapendo esattamente che storia sarebbe stata, però mi è sempre piaciuto leggere storie sulla seconda guerra mondiale.
All’inizio mi piaceva molto come storia perché parlava di ciò che era successo ai tedeschi dopo aver perso la guerra, certo nessuno ha intenzione di dire che erano dei santi ma erano anche soldati che eseguivano gli ordini quindi prendersela esclusivamente con loro non aveva molto senso.
Poi però la storia ha iniziato ad incentrarsi esclusivamente su Fabian e sono arrivata quasi a metà del libro e ciò che mi aveva colpito all’inizio non c’era più e aveva iniziato ad essere più una storia d’amore, se così la possiamo definire, davvero assurda e non sono più riuscita ad andare avanti.
Mi spiace molto non aver concluso il libro anche perché normalmente provo sempre ad arrivare alla fine ma proprio non ce la faccio.
Molto probabilmente più avanti proverò a rileggerlo, ma per ora ho dovuto abbandonarlo. Mi spiace moltissimo anche perché mi è stata data la possibilità di leggerlo dalla Nativi Digitali Edizioni e mi da fastidio non terminare un libro che mi è stato dato per essere recensito.

Lo stile di scrittura dell’autrice è molto semplice ma a mio parere si dilunga troppo in dettagli superflui che quindi rendono la storia molto lenta e fin troppo dettagliata.
In più, come dicevo, all’inizio sembrava una storia in cui capire come vennero trattati i soldati e il popolo tedesco ma poi inizia ad incentrarsi moltissimo su Fabian e sul suo rapporto con Zoryana.
Forse andando più avanti le cose cambiano ma forse non è il momento adatto per questa storia oppure non è la storia che mi aspettavo io. Ho quindi scelto di non dargli una valutazione perché non mi sembra corretto dare un voto a qualcosa che non sono riuscita a terminare, ma mi sembrava corretto parlarvi del perché non lo avessi finito e perché avessi aspettato tanto a parlarne dato che l’ho iniziato a maggio se non sbaglio.

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COME VALUTO UN LIBRO: ⭐️ La storia non mi è piaciuta e c'è mancanza di grammatica ⭐️⭐️ Storia carina ma la scrittura lascia un po' a desiderare ⭐️⭐️,5 (la sufficienza) la storia è molto carina, possono esserci delle sviste nella battitura ⭐️⭐️⭐️ La storia mi è piaciuta ma mi è mancato qualcosa ⭐️⭐️⭐️,5 Bella storia, stile coinvolgente ⭐️⭐️⭐️⭐️ Molto bello ⭐️⭐️⭐️⭐️,5 Quasi perfetto ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ L'ho adorato