Ciao leoncini, come avete passato il Natale?
Il mio è stato molto bello, all’insegna della famiglia e del cibo. Ho mangiato come se non ci fosse un domani e ho riso molto con la mia famiglia. In più sono molto felice perché finalmente dopo anni mi sono stati regalati anche dei libri. La mia famiglia era un po’ che non me li regalava perché dicevano che ne avevo troppi 😒
Oggi finalmente vi parlo di Inanna - mitologia sumera. Purtroppo questa collaborazione è iniziata in un periodo No per la lettura, per questo ho impiegato più del previsto a leggerlo.
La storia è molto emozionante ma anche oscura. In questo periodo i retelling mitologici mi intrigano moltissimo e ovviamente non mi sono fatta scappare l’opportunità di leggere anche un retelling della storia di due Dee sumere.
A differenza della mitologia greca/romana e la mitologia norrena di cui so qualcosa, di quella sumera non sapevo nulla. Quindi questa è stata una grandissima sorpresa.
Voi conoscete la mitologia sumera? Vi piacciono i retelling mitologici?
Autore: Emanuela A. Imineo
Editore: O.D.E. Edizioni
Genere: dark fantasy horror mitologico
Pov: 3 persona
Prezzo: 12.99€ (cartaceo) 2.99€ (ebook)
Data pubblicazione: 26 ottobre
Pagine: 200 circa
Serie: no Autoconclusivo: sì
Valutazione: ★★★★
TRAMA:
Inanna è Dea della natura e della bellezza, regina dei Cieli e della Terra. È sorella di Ereshkigal che, invece, non è più nulla.
Inanna proverà a discendere negli Inferi per salvarla, perché Ereshkigal è diventata Dea oscura, relegata nel Kurnugi, il Paese del non ritorno.
Inanna dovrà lasciare sette cose di sé in ogni livello infernale che attraverserà per raggiungere la regina delle tenebre.
La disperazione senza fine dei dannati graffia via il meglio di chiunque la attraversi.
Cosa resterà di lei?
Inanna è una rivisitazione in chiave horror del poema sumero “La Discesa di Inanna negli Inferi”.
Due sorelle, un'ombra e il dolore di dover vivere.
TRAMA:
Inanna è Dea della natura e della bellezza, regina dei Cieli e della Terra. È sorella di Ereshkigal che, invece, non è più nulla.
Inanna proverà a discendere negli Inferi per salvarla, perché Ereshkigal è diventata Dea oscura, relegata nel Kurnugi, il Paese del non ritorno.
Inanna dovrà lasciare sette cose di sé in ogni livello infernale che attraverserà per raggiungere la regina delle tenebre.
La disperazione senza fine dei dannati graffia via il meglio di chiunque la attraversi.
Cosa resterà di lei?
Inanna è una rivisitazione in chiave horror del poema sumero “La Discesa di Inanna negli Inferi”.
Due sorelle, un'ombra e il dolore di dover vivere.
COMMENTO:
Inizio ringraziando la Ode edizioni per avermi permesso di leggere questo romanzo dai temi forti.
Se vi aspettate il classico retelling allora questo non è il romanzo adatto a voi. In questo romanzo troverete temi forti, dolorosi e profondi.
In questo romanzo l’autrice non ci consola ma ci mostra il mondo da lei creato senza veli e senza nascondere il lato più oscuro.
In questa rivisitazione, in chiave horror, conosciamo la storia di Inanna e Ershkigal.
Le due Dee sono sorelle ma sono molto diverse. All’inizio leggiamo la storia dal punto di vista di Inanna e vediamo come lei creda che il padre preferisse sua sorella. Quando però leggiamo il punto di vista di Ereshkigal notiamo come anche lei creda che la sorella fosse la preferita del padre.
Proprio a causa di queste incomprensioni, secoli dopo, Inanna affronterà un viaggio che la cambierà per sempre nel Kurnugi mentre Ereshkigal mostrerà di essere la regina perfetta per il Kurnugi perché il suo risentimento, cresciuto negli anni, l’ha fatta diventare malvagia e vendicativa.
Questa storia è molto scorrevole e ricca di dettagli.
Grazie allo stile dell’autrice mi sono immersa nel mondo sumero. Ma soprattutto mi sono ritrovata nel Kurnugi, l’inferno sumero. Le descrizioni sono talmente dettagliate che mi sono riuscita ad immaginare perfettamente le torture che vengono inferte alle anime.
Ho apprezzato moltissimo anche il modo che ha l’autrice di descrivere le due Dee. Anche se tra le due quella cattiva è Ereshkigal nei suoi confronti ho provato molta pena. Certo compie atti indicibili ma il tutto avviene a causa dell’immenso dolore e anche dalla grande invidia che prova, che secondo me come Dei non sanno come affrontare. Per gli Dei che si ritengono superiori a tutto e tutti, non deve essere facile affrontare sentimenti, soprattutto se non sanno gestirli.
Inanna mi è piaciuta anche se spesso è molto ingenua e troppo propensa ad amare, anche coloro che non se lo meritano. Ma è la Dea dell’amore e non ci si può aspettare niente di meno da lei.
Una persona che non mi è piaciuta affatto è Ninshubur. Le persone completamente devote non mi convincono mai e infatti si è dimostrato ciò che pensavo. La sua non era devozione ma follia che con il tempo peggiora finché non impazzisce completamente.
Il finale non me lo aspettavo. Dopo tutta la storia così oscura di certo non mi aspettavo rose e fiori ma nemmeno ciò che succede. Però devo dire che è perfetto, si addice alla storia horror creata dall’autrice.
In questo retelling il dolore e odio fanno da padroni. È un dolore che corrode l’anima. Un dolore che attrae verso il buio, il vuoto, il nulla.
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