Ciao leoncini, oggi vi parlo dell'ultimo romanzo che ho letto di Liliana Marchesi. Era l'ultimo suo romanzo pubblicato che mi mancava ed è anche il suo primo romanzo.
La storia mi è piaciuta. Ci ho impiegato un po' a leggerlo perché ho messo in pausa la lettura e l'ho ripresa due mesi dopo, la pausa è stata fatta solo perché non era il momento per quel libro.
Già da questo suo primo romanzo si vede la bravura di Liliana. La sua attenzione ai dettagli ha fatto sì che riuscissi perfettamente di immaginarmi a Mali senza mai esserci mai stata. Lo stile però si nota che non è quello degli ultimi volumi e che è un po' più acerbo, infatti mi è sembrato un po' più lento e meno fluido rispetto ad altri suoi romanzi.
I personaggi mi sono piaciuti e ho apprezzato il triangolo amoroso, cosa che non sempre capita. Ci sono stati comunque momenti in cui avrei voluto strangolare Diego così da allontanarlo da Mia.
Essien è il personaggio che più mi è piaciuto. È un ragazzo complesso con un’eredità molto pesante da sostenere e ciò che fa per la persona che ama è davvero sorprendente, questo mostra che è vero amore.
Se ancora non conoscete questa autrice vi consiglio assolutamente di recuperare 😍
Autore: Liliana Marchesi
Editore: Autopubblicato
Genere: Fantasy
Pagine: 256
Prezzo: 0,99€ ebook
Valutazione: ★★★,5
TRAMA:
Mia si è appena diplomata e ancora non sa cosa l’attende al di fuori della scuola. Per aiutarla a schiarirsi le idee i suoi genitori le regalano un viaggio, di cui sarà lei stessa a scegliere la meta.Intenzionata a prendere in mano le redini della propria vita, Mia deciderà la destinazione del proprio viaggio sfidando il destino.
Inizia così l’avventura che la porterà in Mali, dove incontrerà Diego, un ragazzo carismatico e affascinante con il quale nascerà una particolare intesa, ed Essien, un essere immortale dalla pelle color nocciola che dopo averle salvato la vita le ruberà il cuore.
Ma a complicarle l’esistenza non sarà solo il suo cuore indeciso. Scoprirà infatti di essere la designata di un’antica profezia riguardante l’irresistibile guerriero Essien, e che degli esseri malvagi con poteri soprannaturali faranno di tutto per ucciderla.
Amore, intrighi, tradimenti, sangue. Per Mia non sarà solo un viaggio che la porterà a conoscere un mondo diverso da come era stata abituata a vederlo, per Mia sarà una travolgente avventura che la costringerà a scoprire sé stessa e la passione che anima il suo cuore.
ESTRATTI:
“E’ meglio una fine disperata che una disperazione senza fine”
<Stai dicendo che mi regalate un viaggio tutto per me e che posso scegliere io la meta?>, il mio cuore, per la paura che battendo troppo forte avrebbe potuto coprire la voce di mio padre mentre rispondeva a una domanda di vitale importanza, si fermò per un attimo. <Bé, tu proponi e poi noi valutiamo. Pensiamo, o meglio tua madre pensa, che fare un viaggio lontana dai legami affettivi, prima di prendere decisioni importanti riguardanti il futuro, sia necessario per capire al meglio i tuoi desideri. Io avrei preferito regalarti una Saab, magari di seconda o terza mano per iniziare, ma conosci Carola e se si impunta...>. Non aveva bisogno di finire la frase, avevo avuto molte dimostrazioni della determinazione di mia madre nel corso della vita, ed ero sempre più convinta che in casa fosse lei a portare i pantaloni, ma ora più che mai ne ero davvero felicissima.
E’ davvero singolare la sensazione che si prova entrando in una camera d’albergo. Migliaia di persone ci hanno dormito, mangiato, letto libri, litigato, fatto l’amore; eppure ogni volta che un nuovo ospite si presenta alla sua porta, lei si mostra vergine e immacolata, come se il passaggio di tutte quelle vite non l’avesse toccata affatto. Ah, se i muri potessero parlare. Chissà quali segreti nascondono.
Nemmeno due metri, e una folata di vento caldo e secco mi travolse. Come per incanto ecco comparire ai miei piedi, sulla terra rossa e polverosa, le fotografie di Flò (eppure mi sembrava di averla chiusa, la tasca). <E’ l’Harmattan!>, esclamò una voce intensa, carica di energia. <Come, scusa?>, dissi, mentre mi chinavo a raccogliere il mio tesoro prima che un’altra folata di vento me lo portasse via. Poi di nuovo quella voce. <E’ l’Harmattan, il vento che arriva dal Sahara. Strano che soffi in questo periodo, di solito si alza solo nella stagione invernale. Da queste parti credono che sia il sussurro del destino>.
Se, come mi ripeteva in continuazione la mamma, la pioggia è il pianto di un angelo, in quel momento doveva essere scoppiato un piagnisteo generale in paradiso, perché non avevo mai visto tant’acqua tutta insieme. A malapena riuscivo a tenere gli occhi aperti.
<Bé, non molto in realtà. Mi ha raccontato una leggenda sulla tribù dei Kellem e mi ha detto che la mia vita è in pericolo per colpa tua. Dice che i Sogon se la prendono con chiunque si avvicini a te!>, le mie parole dovevano averlo ferito profondamente, perché ora la sua tensione si era tramutata in tristezza, poi rilassando le braccia si allontanò, continuando a parlare. <Credo che il tuo amico non sia a conoscenza della vera storia degli Uculè, altrimenti non ti avrebbe mai lasciata venire con me. Però su una cosa ha ragione... è a causa mia se i Sogon ti vogliono morta. E loro non se la prendono con chiunque mi avvicini, ma solo con te!>
La luce era poca per distinguere in modo nitido i particolari, ma non ce n’era bisogno. Era come se nella mia mente fosse scolpita una mappa, in cui vi era riportato ogni centimetro di quella figura perfetta. C’era qualcosa in lui che mi attirava a sé come una calamita. In sua presenza non riuscivo ad imporre il mio volere sulla mente e sul cuore, che inesorabilmente aumentava le sue palpitazioni; esattamente come era successo a Teli durante la festa.
E se fosse vero? Se la mia anima fosse predestinata ad Essien da tutti questi secoli, significherebbe che ogni azione, ogni gesto fatto e parola detta nella mia vita è servito a farmi arrivare sino a qui... da lui.
Erano passati tre mesi dal nostro rientro in Italia, i tre mesi più difficili della mia vita. Il dolore che provavo non mi dava pace, ma a rendere tutto ancora più straziante era il fatto che per evitare di coinvolgere chi mi stava intorno in quel tormento senza fine, lo stessi soffocando dentro di me, in modo da poter cercare rifugio in esso quando mi fossi trovata sola.
<Ho sempre considerato Essien un mostro, ma mi sbagliavo. Nonostante ti amasse e ti desiderasse accanto a sé, ha preferito spingerti fra le mie braccia, sperando di offrirti una vita più sicura, pensando che fosse la cosa giusta per te. In questo è stato più bravo di me>.
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