Ciao a tutti, come state?
Ringrazio l’autrice e la collana Starlight per avermi permesso di leggerlo in anticipo, e grazie a questa opportunità anche voi avrete un estratto in anticipo 😍
Volevo anche dirvi che settimana prossima il blog si prenderà una vacanza quindi le rubriche sono rimandate al 29 aprile, auguro a tutti una Buona Pasqua 😘
«La cultura popolare è una cosa arretrata e senza senso. Da vergognarsi. Meno male che ci siamo evoluti... Nei Sassi di Matera fino agli anni novanta le famiglie coabitavano insieme agli animali da cortile, ti rendi conto?»
Adesso aveva irritato anche lei. Elizabeth posò sul divano il libro che stava leggendo e si alzò. Si versò una tazza di tè caldo dalla teiera e lo bevve a piccoli sorsi, cercando di calmarsi. Non riusciva a capire come mai Antonio, che era nato lì, parlasse in modo così oltraggioso della sua terra. Forse era un segno d’immaturità, derivante da un celato complesso d’inferiorità unito a una sorta di provincialismo, che a lungo andare l’aveva convinto che solo nelle grandi città come Londra ci fosse una civiltà progredita. Questo la persuase a replicare: «Guarda che l’evoluzione, chiamiamola così, ha affascinato le piccole realtà periferiche come la Basilicata, rovinandole. Le persone hanno preferito nascondere la propria cultura ancestrale e trasformarla in folclore, per farla accettare dai turisti. Eppure non c’era niente di cui vergognarsi».
«Non ci vedo proprio nulla di interessante. Qua sopravvivono ancora pratiche magiche false e bugiarde. Mascìe e fascinazioni, come le chiamano qui, sono solo trucchi per idioti che ci cascano, per creduloni. Il malocchio non esiste e mai esisterà. C’è la medicina, e basta. Neppure le streghe esistono. E comunque, se esistevano, le hanno messe al rogo, e hanno fatto proprio bene».
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