Ciao a tutti e buon lunedì 😘
Questa è l’ultima settimana di esami del secondo semestre, sono felice perché almeno avrò un paio di giorni di riposo. Saranno solo un paio di giorni di riposo perché da quest’anno nella mia università non c’è più settembre, c’è luglio. Ciò significa che dopo due giorni di riposo dovrò mettermi a studiare perché il mio primo semestre è stato una schifezza e dovrò recuperarlo.
FIORE DI CILIEGIO
se il frutto del ciliegio (la ciliegia) nell’antico Giappone era simbolo della particolare casta dei Samurai all’epoca degli Shogun, era però soprattutto lo sbocciare del fiore della pianta ad appartenere, come una quintessenza, all’arte del tatuaggio nipponico, costituendo una delle immagini più diffuse in questo nobile e antico contesto.
Il breve, ma meraviglioso, periodo della fioritura e il successivo, implacabile, veloce avvizzire del fiore, che disperde i suoi timidi petali al primo soffio di vento, simboleggia la fragilità della condizione umana e anche la morte perfetta, contraddistinta dalla più totale indifferenza verso il mondo materiale che il morituro si lascia dietro.
Associato all’idea dea purezza, il fiore di ciliegio divenne il simbolo supremo del bushido, il codice d’onore del combattente, del guerriero.
La figura ideale di un Samurai combinava fra loro quelle del guerriero e del poeta o dell’artista, sempre pronto a cogliere l’attimo fuggente riservatogli dalla vita istante per istante.
Estratto preso da Terisa Green;Greg James. "L'arte del tatuaggio”
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