Eccomi finalmente con il post in cui mi sfogo su questa duologia che ho amato.
So che molti di voi li hanno letti quando sono usciti, quindi è passato un po’ di tempo. Ma io avevo assolutamente bisogno di poter parlare con qualcuno.
Se ancora non avete letto questa duologia o vi manca la lettura de Il Regno Corrotto, allora vi consiglio di non continuare a leggere questo post.
Ci sono due immagini perché entrambe le fanart mi piacevano tantissimo quindi non sapendo scegliere le ho usate entrambe.
Ho voluto scrivere questo post perché da quando ho iniziato a leggere Sei di corvi mi sono lasciata trasportare nel mondo creato dall’autrice. Il problema è che più andavo avanti e più mi affezionavo ai personaggi quindi sapevo che sarei arrivata ad un momento in cui avrei sofferto.
Ci sono due immagini perché entrambe le fanart mi piacevano tantissimo quindi non sapendo scegliere le ho usate entrambe.
Ho voluto scrivere questo post perché da quando ho iniziato a leggere Sei di corvi mi sono lasciata trasportare nel mondo creato dall’autrice. Il problema è che più andavo avanti e più mi affezionavo ai personaggi quindi sapevo che sarei arrivata ad un momento in cui avrei sofferto.
Kaz è uno dei personaggi che più mi ha colpito perché ha una mente davvero contorta. Crea dei piani che nessuno saprebbe nemmeno immaginare e a causa di quello che è successo a suo fratello non si fida di nessuno, o almeno è quello che crede lui. Più andavo avanti nella storia più si notava che anche se non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso Kaz di Inej si fida, non solo prova qualcosa che ovviamente vuole nascondere. Il finale mi è piaciuto tantissimo perché il fatto che ritrovasse i genitori di lei, la possiamo definire, la dichiarazione d’amore più bella mai vista.
Ma quello che davvero mi ha colpita è stato scoprire il motivo per il quale porta sempre i guanti. Anche dopo averlo saputo non potevo immaginarmi fino che punto fosse forte la sua fobia ma più andavo avanti con Il Regno Corrotto più si scopre e mi ha davvero colpito. Ecco perché all fine quando si convince a toccare Inej senza guanti già mi aveva colpito.
Quello che mi ha portato però a fare questo post è stato il destino che l’autrice ha riservato a Matthias.
So che molti lettori non l’hanno amato particolarmente ma io devo ammeterò che in un cero modo lo capisco. Per lui non è affatto facile cambiare completamente il suo pensiero soprattutto dopo anni di “lavaggio del cervello” fatto da Brum. Capisco che abbia dei sentimenti per Nina, e alla fine lo dimostra molto bene tradendo i suoi stessi compagni, ma capisco anche che per lui lei è quello che gli hanno insegnato ad odiare.
Si vede che ha avuto un addestramento militare e che ritrovarsi in una banda di criminali non lo fa sentire a proprio agio ma giorno dopo giorno si impegna per sentirsi più a suo agio.
Quando finalmente riesce a dimostrare a Nina quanto la ama e quando finalmente aveva trovato un posto in quello strambo gruppo l’autrice decide di farlo uccidere.
Io non potevo crederci, ho dovuto rileggere due volte quelle pagine ma soprattuto ho pianto come una fontana. È stato un momento terribile da cui ancora non sono riuscita a riprendermi, non so voi.
Se questa duologia mi ha dato tante gioie e risate e mi ha fatto innamorare dei personaggi come non mai mi ha anche distrutto.
Sono sei ragazzi, anche se alcune volte mi dimenticavo delle loro età , e a quattro di questi hanno dato un lieto fine mentre a due hanno distrutto quello che già avevano.
Potevo aspettarmi che tra Inej e Kaz finisse molto male ma di certo non che a Nina le avrebbero portato via tutto.
Anche dopo tutta la tristezza però la felicità di Wylan e Jesper un po’ mi ha aiutata a superare il lutto, anche se non del tutto.
Devo dire che sono una coppia strana però mi piacciono perché l’esuberanza di Jes viene in un certo modo controllata dalla pacatezza di Wylan.
E poi bisogna dirlo, Wylan è proprio un cucciolotto che si merita di essere un po’ felice dopo tutto quello che lo stronzo del padre gli ha fatto passare.
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