mercoledì 22 febbraio 2023

ESTRATTI: Una bella scusa per innamorarsi di Federica Fasolini

 Ciao leoncini, dato che ultimamente leggo molti libri ho deciso che di alcuni non scriverò la recensione ma pubblicherò un post con alcuni estratti. Con alcuni romanzi già l’ho fatto precedentemente però ho pubblicato dei video solo su Instagram, Facebook e TikTok. Ora invece farò anche i post qui sul blog. 
La storia mi è piaciuta molto, adoro le commedie romantiche di Federica Fasolini. Ma soprattutto amo le sue protagoniste femminili, sono meravigliose. Sono ragazze forti anche se con un passato ma soprattutto hanno una lingua tagliente. I loro pensieri e il loro modo di fare mi fa ridere moltissimo. 
I romanzi di questa autrice mi aiutano sempre a tirarmi su di morale. Non vedo l’ora della prossima chissà chi saranno i protagonisti e cosa ci combineranno. 

Titolo: Una bella scusa per innamorarsi
Autore: Federica Fasolini
Editore: Autopubblicato
Genere: Commedia Romantica
Pagine: 370
Prezzo: 10,50€ cartaceo - 2,99€ ebook - KU
Valutazione: ★★★★

TRAMA:
Hope Amberstone può ritenersi soddisfatta perché ha in mano il tris vincente, quello che tutte le donne alla soglia dei trent’anni desiderano: un cane affettuoso, un appartamento in affitto a Milwaukee e un lavoro che ama.
Okay, no, forse questo non è del tutto vero. Hope detesta il suo lavoro e la colpa è soltanto di una persona: Will Mcfoley, colui che lei ha teneramente soprannominato “Mr. T-Rex” e che ora le sta rendendo la vita letteralmente impossibile.
Nonostante lavorare con lui avrebbe potuto rivelarsi un’occasione più unica che rara, la sua permanenza in quell’ufficio si è rapidamente trasformata in un soggiorno forzato in uno dei gironi dell’inferno.
E il suo capo è il diavolo in persona.

Will Mcfoley è direttore di un’agenzia di organizzazione eventi, nonché il rampollo di una delle famiglie di orafi più famose di tutta Milwaukee e dell’intero Paese.
Lui non discute, comanda. Lui non parla, sbraita. Lui non chiede, ordina. È questo il modo in cui affronta la vita e tiene tutto sotto controllo, peccato che nei suoi calcoli non abbia considerato una piccola variabile, un’incognita imprevedibile: Hope.
Lei è ciò che Will detesta, ciò da cui si è sempre tenuto ben lontano. Una tempesta capace di stravolgere l’esistenza di chiunque le si avvicini, il caos in una stanza ordinata.

Will e Hope sono agli antipodi, completamente diversi, eppure si sa… gli opposti si attraggono e, quando si incontrano, rischiano di combinare un bel pasticcio.

ESTRATTI:
A tutti quelli che desiderano essere dei caimani, siate aquile. La rabbia ti ancora a terra, i sogni fanno volare.

«Sono contento che tu sia stata assunta, Hope» disse. «Almeno, d’ora in avanti sarà più divertente venire al lavoro.» «Ehi, sono stata assunta come addetta alle fotocopie, non come giullare dell’ufficio» gli feci notare un po’ stizzita. Beh, Hope, che cos’altro poteva pensare quell’uomo dopo tutti i casini che avevi combinato in appena due giorni di lavoro lì dentro? Che fossi una santa? Un monaco tibetano che amava il silenzio e la pace? No, che sei un’emerita idiota che non sa tenere la bocca chiusa.

«Senti, non te la prendere. Will è fissato con le calorie, non mangerebbe un cupcake nemmeno se glielo preparasse sua madre.» Inarcai un sopracciglio, guardandolo storto. «Se questo era un tentativo per farmelo trovare più simpatico, ti avviso che hai fallito in pieno. Una persona che non mangia zuccheri idrogenati, carboidrati e cibo spazzatura non può entrare nelle mie grazie.»

«Piano infallibile? E sarebbe?» Scrollai le spalle. «Ignorarlo, no? Mi pare ovvio» risposi e Chase scoppiò a ridere. Mi guardò per un istante, con le lacrime agli occhi, ed io non capivo che cosa ci fosse di così divertente nella mia espressione. Cioè, avevo detto che avrei cercato di evitare il mio capo per tentare di tenermi il lavoro il più a lungo possibile, non di volerlo addormentare con un sonnifero perché si risvegliasse nella hall dell’ufficio, legato ad una sedia, imbavagliato ed in mutande!

«E come mi aiuterai? Mi farai da scudo mentre Will cercherà di uccidermi con il suo tagliacarte oppure mi lancerà contro una raffica di graffette appuntite?» «No, potrebbe sempre aggredirti con i fiocchi d’avena» suggerì Chase. Mi misi una mano sul cuore, fingendo un attacco cardiaco. «Ahia, questo sì che farebbe male. Già immagino il mio necrologio: “Donna amante dei carboidrati e del cioccolato, soffocata da una montagna di fiocchi d’avena. Ne danno il triste annuncio il suo amato Dalmata, la sua sconsiderata amica e il suo capo, il quale prega gli invitati al funerale di lanciare dei chicchi di riso soffiato in segno di buon augurio per la defunta”»

«La vita non è un gioco, Hope. Non vince chi ha i valori più puri o chi porta rispetto, vince chi ha le palle.» Mi girai e sorrisi. «Ha ragione, vince chi ha le palle» risposi. «Ma avere le palle non è sinonimo di essere coglioni» aggiunsi […].

«Te l’ha mai detto nessuno che sei estremamente melodrammatico?» gli chiesi riuscendo finalmente nel mio intento. «Sì» rispose, «soprattutto quando sono sotto stress. Il mio cervello, in quei momenti, elabora solo le teorie più apocalittiche, nelle quali solitamente l’oggetto fonte del mio stress finisce spiaccicato da qualche parte oppure sotto un’auto o dentro ad una lavatrice.» Lo guardai perplessa. «Chi hai pensato di infilare nella lavatrice?» Will scrollò le spalle. «Mio fratello» disse, «un sacco di volte.»

«Sulla lista che ti ha mandato Kayla non c’era forse scritto di non fare niente di testa tua?» «Se avessi ascoltato la mia testa, ti avrei avvelenato sette secondi dopo averti incontrato.» «In bagno? E come avresti fatto?» chiese curioso, incrociando le braccia al petto. «Le vie del Signore sono infinite»

«Perché nessuno dovrebbe avere il potere di farti sentire sbagliata, Hope. Nessuno dovrebbe farti piangere se non ne hai voglia, o ridere se non lo desideri. Nessuno dovrebbe importi le sue scelte o le sue decisioni. Nessuno, nemmeno io»

Odio. Odio tutti. Ma soprattutto il mio cervello. Si può chiedere il divorzio dalla propria mente? Aiuto!

«Ti ci abituerai» disse mentre ci incamminavamo verso la sua auto. «A che cosa?» «A volare.» «E se avessi paura?» chiesi guardandolo negli occhi. Lui si fermò, dandomi un leggero strattone per trarmi a sé. «Vorrà dire che ti impartirò qualche lezione di volo» rispose, poi finalmente mi baciò ed io capii in quell’istante che non desideravo altro.

Nessun commento:

Posta un commento

COME VALUTO UN LIBRO: ⭐️ La storia non mi è piaciuta e c'è mancanza di grammatica ⭐️⭐️ Storia carina ma la scrittura lascia un po' a desiderare ⭐️⭐️,5 (la sufficienza) la storia è molto carina, possono esserci delle sviste nella battitura ⭐️⭐️⭐️ La storia mi è piaciuta ma mi è mancato qualcosa ⭐️⭐️⭐️,5 Bella storia, stile coinvolgente ⭐️⭐️⭐️⭐️ Molto bello ⭐️⭐️⭐️⭐️,5 Quasi perfetto ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ L'ho adorato