Ho finito queso libro da poco e posso solo dire che se non lo avete ancora letto e avete voglia di un libro corto ma con un messaggio profondo questo è quello adatto a voi!
TITOLO: Ciò che non viviamo.
AUTORE: Maria Capasso
EDITORE: Un cuore per capello
Genere: Introspettivo, romantico.
Pagina: 64
Costo: 8€ (cartaceo) 1,49€ (eBook)
Costo: 8€ (cartaceo) 1,49€ (eBook)
Valutazione: 4,5/5
SINOSSI:
Dove finisce ciò che non viviamo e i sentimenti repressi?
Da nessuna parte, restano dentro di noi ad ammuffire.
Viola e Micol hanno finto di non accorgersi che la loro non era un’amicizia, ma qualcosa di molto più profondo, vivendo nell’ombra di un sentimento mai rivelato.
Avranno un epilogo felice oppure incerto?
COMMENTO: Una novella breve ma intensa che ci mostra due migliori amiche che non hanno mai avutoli coraggio di andare oltre la loro amicizia per paura sia degli altri ma soprattutto di quello che sarebbe potuto esserci tra loro.
Conosciamo la loro storia attraverso ricordi della loro amicizia, non sempre con un ordine preciso ma sono quelli più importanti per loro sono quelli che si sono impressi nella loro memoria.
In ogni pagina Viola e Micol ci fanno capire come loro abbiano sofferto per non aver mai voluto ammettere i loro sentimenti, anche quando qualcuno, come Riccardo, le sbatte in faccia la verità. Ci fanno capire che non sempre ammettere i propri sentimenti è facile, non è sempre come un romanzo rosa, anzi l’amore è difficile soprattutto quando nasce da un’amicizia come la loro perché si ha paura di perdere quello che si ha per qualcosa di più profondo ma anche più pericoloso perché se finisce anche l’amicizia che c’era scompare.
Viola e Micol ci insegnano che ci sono due possibilità, provare ad essere felici e rischiare di soffrire oppure soffrire a prescindere per non rischiare di perdere ciò che già si ha però con il problema che la vita cambia e quindi soffrire ancora di più.
Maria Capasso con questa storia ci presenta un’amore che deve affrontare soprattutto i pregiudizi della società perché purtroppo ancora oggi l’amore ha delle “regole” o sarebbe meglio dire che la società impone ancora oggi delle regole all’amore.
Con questa storia l’autrice ci insegna a seguire il nostro cuore e a non farci mettere i piedi in testa dalla società, ci insegna che l’amore è fantastico in qualunque forma e che nessuno dovrebbe fingere di essere un’altra persona solo perché gli viene imposto.
COMMENTO: Una novella breve ma intensa che ci mostra due migliori amiche che non hanno mai avutoli coraggio di andare oltre la loro amicizia per paura sia degli altri ma soprattutto di quello che sarebbe potuto esserci tra loro.
Conosciamo la loro storia attraverso ricordi della loro amicizia, non sempre con un ordine preciso ma sono quelli più importanti per loro sono quelli che si sono impressi nella loro memoria.
In ogni pagina Viola e Micol ci fanno capire come loro abbiano sofferto per non aver mai voluto ammettere i loro sentimenti, anche quando qualcuno, come Riccardo, le sbatte in faccia la verità. Ci fanno capire che non sempre ammettere i propri sentimenti è facile, non è sempre come un romanzo rosa, anzi l’amore è difficile soprattutto quando nasce da un’amicizia come la loro perché si ha paura di perdere quello che si ha per qualcosa di più profondo ma anche più pericoloso perché se finisce anche l’amicizia che c’era scompare.
Viola e Micol ci insegnano che ci sono due possibilità, provare ad essere felici e rischiare di soffrire oppure soffrire a prescindere per non rischiare di perdere ciò che già si ha però con il problema che la vita cambia e quindi soffrire ancora di più.
Maria Capasso con questa storia ci presenta un’amore che deve affrontare soprattutto i pregiudizi della società perché purtroppo ancora oggi l’amore ha delle “regole” o sarebbe meglio dire che la società impone ancora oggi delle regole all’amore.
Con questa storia l’autrice ci insegna a seguire il nostro cuore e a non farci mettere i piedi in testa dalla società, ci insegna che l’amore è fantastico in qualunque forma e che nessuno dovrebbe fingere di essere un’altra persona solo perché gli viene imposto.
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