Ciao leoncini, come avevo promesso sono tornata più attiva sul blog. Quindi eccomi qui con una nuova recensione.
Era da tempo che volevo leggere questa serie ma fino ad ora non mi era sembrato il momento. Devo dire che mi è piaciuto anche se mi aspettavo forse qualcosa in più anche perché ne ho sempre sentito parlare benissimo.
Non so quando riuscirò a leggere il secondo volume perché il volume che ho è molto bello quanto scomodo e portarlo in Spagna non mi sembra fattibile. Spero di essere nel mood giusto per leggerlo a dicembre durante le vacanze.
Avete letto questa saga? Cosa ne pensate dello stile dell’autrice? Mi consigliate anche i suoi altri romanzi?
Autore: Sarah J. Maas
Serie: Una corte di rose e spine vol.1
Editore: Mondadori Edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 403
Prezzo: 16,05 (cartaceo) 9,99€ (ebook) 30,40€ (trilogia completa)
Valutazione: ★★★★
TRAMA:
"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...COMMENTO:
Era da tempo che volevo recuperare questa saga, anche perché ne ho sentito parlare molto. Quindi approfittando del volume unico l’ho recuperato. Avendone sentito parlare molto avevo alte aspettative e forse per quello mi aspettavo qualcosa in più ma comunque la storia mi è piaciuta e sono curiosa di leggere il seguito.
I protagonisti sono Feyre e Tamlin, lei un’umana lui un fae superiore. Per gli uomini i fae sono dei mostri, ai bambini vengono raccontate storie che con il tempo li portano ad odiarli e anche Feyre li odia. Proprio a causa di questo odio ne uccide uno e a causa di questo viene portata a Prythian, il regno dei fae, le cose però sono molto diverse da come si immaginava. I fae non sono i mostri di cui le hanno sempre parlato e Tamlin non è il mostro che si aspettava. Come dice la trama piano piano lei inizia a provare dei sentimenti ma all’inizio non si fa problemi a riversare il suo odio nei suoi confronti.
Bisogna infatti dire che non è affatto facile capire chi sia veramente buono e chi sia veramente cattivo, anche perché nella corte di Tamlin tutti nascondono un segreto.
Feyre mi è piaciuta molto fin da subito, ha una forza un coraggio davvero strabiliante. È la più piccola di famiglia ma è anche colei che permette a tutti di sopravvivere. Bisogna dire però che la sua famiglia non le è molto riconoscente o almeno così sembra all’inizio.
Le sue sorelle poi sono davvero ingrate e capricciose. Le ho trovate insopportabili.
“«Sei sempre stata troppo in gamba per questo posto, Feyre. Troppo in gamba per noi, per chiunque altro.» Mi strinse le mani. «Se mai riuscirai a scappare, a convincerli che hai ripagato il tuo debito, non tornare.»”
Durante la storia ha una grandissima crescita. Deve affrontare molte sfide e riuscire anche a convivere con le sue scelte, non sempre facili. Ci sono alcuni momenti in cui si lascia prendere dalla disperazione ma è anche normale, chi non lo farebbe al posto suo?
Tamlin non è facile da capire. All’inizio è molto chiuso e quando mostra qualche sentimento poi si richiude molto velocemente dietro la sua facciata impassibile. A metà storia si inizia ad intravedere qualcosa ma devo ammettere che non riesco ancora bene a capirlo. Lui è un pezzo di ghiaccio o almeno è quello che fa trasparire a causa del suo passato e dei suoi doveri. E anche a causa della maledizione che affligge la sua Corte. Però quando è con Feyre si lascia andare e mostra un lato di sé nascosto.
“«Lasca che ti aiuti…»
«No.» Camminò avanti e indietro di fronte al letto. «Non hai capito il messaggio di oggi?» Non lo avevo capito, ma sollevai il mento e incrociai le braccia. «Quindi mi mandi via perché sono inutile in combattimento?»
«No, ti rimando a casa perché pensarti nelle loro mani mi fa stare male!»”
Ho apprezzato molto il suo amico Lucien. Non so perché ma mi è sembrato il fae più sincero tra tutti fin da subito. All’inizio non nasconde il suo odio e poi non mente mai anche quando sente di aver commesso un errore. In più mi ha anche affascinata e attratto, spero che ne parlino ancora perché sinceramente vorrei capire cosa mi attira di lui.
Ho trovato un perfetto equilibrio tra presentazione del mondo e azione.
Nei fantasy, soprattutto, è importante una buona introduzione per poterci far capire ciò che l’autrice ha creato. In questo volume devo dire che la Maas ci è riuscita molto bene. Spiega dettagliatamente le varie suddivisioni e ci immerge poco a poco nel Regno di Prythian, con i suoi costumi, tradizioni e ci fa conoscere i personaggi, svelandoceli poco a poco. Questo permette di arrivare gradualmente al momento in cui tutti i tasselli vengono messi assieme nella mente di Feyre e decide che è arrivato il momento di combattere davvero per coloro che ama. Ammetto che non so se al suo posto sarei riuscita ad affrontare tutto quello che deve affrontare. Anche perché Rhys non rende le cose per nulla facili. Lui è un personaggio che ho trovato odioso fin da subito ma andando avanti con la storia ho notato che nascondeva qualcosa e che forse la sua era una facciata per nascondere i suoi segreti. Non per questo l’ho trovato più simpatico, semplicemente ora vorrei riuscire a capirlo meglio. Magari mi sorprenderà .
Ciò che mi ha colpita è il cattivo di questa storia. Mi ha colpita con la sua cattiveria e con la sua sete di vendetta. Ovviamente l’ho odiata però come cattiva l’ho trovata molto interessante.
Il finale è un grande colpo di scena che porta a chiedermi cosa può accadere nel prossimo volume, anche perché non ho la più pallida idea di quello che succederà nel seguito e questo mi incuriosisce moltissimo.
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