Ciao a tutti finalmente è venerdì :)
Sono felice che finalmente manchi poco al fine settimana ma allo stesso tempo non mi cambia molto dato lo stress che ho in questi giorni.
Faccio fatica a dormire a causa dello stress e dato che sono stanca non mi concentro, questo mi porta altro stress che mi porta a dormire ancora meno. Qualcuno di voi sa come rompere questo circolo vizioso?
Parlando di libri sto leggendo molti libri in questo periodo perché ho un umore un po’ così e il genere che leggo dipende dall’umore. Ho iniziato “Nella casa della bestia” e sono ai primi capitoli, quindi potrei anche cambiare idea, ma al momento non mi ha preso molto. Voi lo avete letto? Che ne pensate?
«Per dodici mesi una vittima sacrificale avrebbe vissuto sotto lo stesso tetto della bestia, isolata dal resto del mondo, e nessun crimine violento avrebbe mai macchiato New Blue, nessuna crisi economica avrebbe investito la città , nessun matrimonio sarebbe mai andati in frantumi. Un anno di un giovane in cambio di una serenità eterna.
Dopo che il primo sacrificio ebbe successo, ne seguirono altri anche quando la Strega morì e perfino nel nuovo millennio, negli anni di Alex, quella tradizione ancora esisteva.
Quel giorno in cui Alex si stava recando al lavoro in bicicletta era il 5 settembre, l’indomani sarebbe stato estratto a sorte il nome del giovane, di età compresa fra i diciotto e i ventun anni, che avrebbe offerto un proprio anno della sua vita alla Bestia.
Alex aveva vent’anni.
Nessuna vittima sacrificale era mai morta, tuttavia non si sapeva cosa succedeva dentro la Casa perché le vittime non erano tenute a dirlo e loro non volevano raccontarlo. Quello era certo era solo ciò che si poteva vedere: i ragazzi ne uscivano trasformati, a volte anche nell’aspetto, ma soprattutto ne uscivano disperati.
Al termine di quei famigerati dodici mesi non c’era terrore o paura negli occhi delle vittime, solo un infinito dolore. Ripetevano che a New Blue mancava loro l’aria, che non riuscivano più a stare lì, facevano le valigie, partivano e non tornavano mai più. Andavano alla ricerca di qualcosa o forse di qualcuno, non era mai chiaro.»
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