Ciao leoncini, finalmente dopo aver visto questa serie mesi fa sono riuscita a scrivere la recensione.
Questa settimana volevo parlarvi di Fate, ma non trovo le parole giuste mentre finalmente le ho trovato per parlarvi di questa serie davvero stupenda. Se ancora non avete visto The Alienist vi consiglio di farlo perché merita tantissimo. Io non pensavo ami sarei mai innamorata di questa serie ma mi ha molto sorpreso e sì alla fine me ne sono innamorata.
Dopo averla vista ho anche scoperto che le due stagioni sono tratte da due romanzi. Spero di riuscire a recuperarli presto per poterli leggere perché sono molto curiosa.
Titolo: L'alienista
Genere: drammatico, poliziesco
Stagione: 2
Episodi: 18
Durata: 42-53 min (episodio)
Anno: 2018-2020
Paese: Stati Uniti d’America
Valutazione: ★★★★,5
Trama: Nel 1896 la città di New York è vittima di brutali omicidi. Quando il corpo di un ragazzo che si prostituiva viene trovato orrendamente mutilato e abbandonato vicino al ponte di Williamsburg, ancora in costruzione, il neoeletto commissario di polizia Theodore Roosevelt chiama l'analista e dottore Laszlo Kreizler e l'illustratore John Moore, suo amico di lunga data, per indagare nella massima segretezza. A loro si aggiunge Sara Howard, la testarda segretaria del commissario, decisa a diventare la prima detective donna della città. Il gruppo si ritroverà ad avere a che fare con gangster e poliziotti corrotti, cercando di entrare nella mente del serial killer e creare un profilo psicologico di un assassino basandosi sui dettagli dei suoi delitti. Tutto questo contornato dall'ideologia e dalla società dell'epoca, in una New York in pieno sviluppo industriale, ma comunque condizionata da idee raccapriccianti sulla psicologia umana e soprattutto in continuo scontro tra quello che è peccato e malato pensare e quello che è buono e giusto.
COMMENTO:
Ho iniziato a vedere questa non sapendo bene cosa vedere, ma avevo sentito molto parlarne bene e in più era da poco uscita la seconda stagione quindi non potevo non vederla.
È una serie che tratta i primi passi della criminologia, campo che mi affascina molto, anche perché ho due coinquiline che la studiano, e anche perché ho sempre amato i polizieschi.
La prima stagione inizia in modo un po’ inquietante e crudo e mantiene questa crudezza per tutto il tempo. Questo è un particolare che mi ha colpito molto perché anche se da una parte un po’ potrebbe “molestare” dall’altro attrae lo spettatore, lo incuriosisce per far sì che voglia saperne di più.
Ma ciò che incuriosisce di più sono i protagonisti di questa serie. Uno è il dottor Laszlo Kreizler, l’Alienista, che studia in un modo un po’ ossessivo la mente criminale per poterne tracciare dei patroni e così arrivare a darne un profilo psicologico. Poi troviamo John Moore illustratore del New York Times; partecipa alle indagini soprattutto per fare un favore al suo amico, il dottore. Infine incontriamo Sara Howard la segretaria del commissario ma che sogna diventare la prima donna detective; ha tenacia è determinata e non si ferma davanti a nulla, per lei la sua carriera viene prima di qualunque cosa.
Sono un trio un po’ strano ma che a modo suo funziona e riescono ad indagare bene anche grazie all’aiuto di due fratelli ebrei, Marcus e Lucius Isaacson, i quali aiutano nelle questioni di medicina legale.
La prima stagione parla di un caso mentre nella seconda stagione si parla di un altro caso.
Però anche se si tratta di due casi diversi lo stile rimane quello. La storia è misteriosa e un po’ inquietante ma poi i fatti iniziano a prendere forma mano a mano che i nostri tre protagonisti indagano. Però più indagano più le vicende si fanno intrigate e in alcuni casi pericolose, ciò fa sì che la serie sia ricca di suspense e troviamo anche un tocco di ansia.
In entrambe le stagioni i finali mi hanno lasciata a bocca aperta.
Possiamo dire che i finali siano la conclusione scioccante di una serie la quale ad ogni episodio lascia lo spettatore senza parole e senza fiato perché è un susseguirsi di momenti sconvolgenti e ricchi di suspense.
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