Ciao leoncini, oggi è il mio ultimo giorno di lezione da domani finalmente sono in vacanza :)
Ebbene sì qui a Murcia le vacanze di Pasqua sono quasi più di quelle di Natale ahaha
Parlando di libri oggi vi parlo di un libro di cui ho sentito parlare molto bene oppure molto male.
Io ho dovuto aspettare un attimo per poter scrivere la recensione perché sinceramente non sapevo cosa pensare. Da una parte mi era piaciuto dall’altra l’ho odiato. Spero davvero di essere riuscita a trasmettervi bene il mio pensiero su questo libro perché non è stato facile.
Voi l’avete letto? Cosa ne pensate dell’umorismo nero?
Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Editore: Rogas Edizioni
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 119
Prezzo: 13€ (cartaceo) 8,99€ (ebook)
Valutazione: ★★,5
TRAMA:
La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.COMMENTO:
Ho iniziato a leggere questo libro non sapendo bene cosa aspettarmi e devo dire che di certo non mi aspettavo quello che ho trovato. Non dico che sia stata una lettura sgradevole ma nemmeno completamente nelle mie corde.
Ho sentito pareri contrastanti. C’è chi ha adorato questo libro e chi l’ha odiato profondamente, poi ci sono io che ancora rifletto sul fatto se mi sia piaciuto o meno.
La storia è molto scorrevole, anche perché l’autore mette molta ironia nel raccontare la sua storia e com’è stata la sua vita. Se però da una parte questa ironia mi è piaciuta dall’altra ci sono state volte in cui l’ho trovata offensiva.
Più e più volte durante la lettura mi chiedevo se questo tono ironico mi stesse piacendo o mi stesse irritando e basta. Il fatto che parli di sé stesso con un tono ironico ha fatto sì che la storia fosse scorrevole. Il problema è che poi si arrivavano a commenti non molto gentili, se così li vogliamo definire, verso le persone attorno a lui e per questo dovevo interrompere la lettura per non lanciare il kindle per aria.
Sono arrivata alla fine del libro chiedendomi se mi fosse piaciuto o meno e anche se sono passarti alcuni giorni ancora non so decidermi.
Da una parte ho molto apprezzato il fatto che si parli di depressione e il modo in cui viene trattata, dall’altra ci sono commenti un po’ sessisti e con un linguaggio provocatorio che non mi ha convinta affatto.
Devo anche ammettere che ci sono stati capitoli che non ho capito. Alcune parti della storia mi sembravano un po’ buttate lì come se fossero state inserite per allungare la storia.
Poi ci sono parti in cui ci vengono spiegati accuratamente tutti i passaggi degli ormoni che servono per essere felici. Ci sono anche spiegazioni dei “metodi” utilizzati per cercare di sopravvivere alla depressione. In alcuni casi queste informazioni sono interessanti altre volte mi facevano perdere il filo del discorso.
“ L’ossitocina, conosciuta anche come «ormone dell’amore», è una sostanza che viene rilasciata al contatto con le altre persone, dal semplice parlare con gli altri fino al farci sesso.
Per ovvi motivi è un ormone che ho avuto a disposizione in abbondanza solo durante la mia storia con Marina, e la sua mancanza innesca la solita spirale che porta a una carenza anche degli altri ormoni e neurotrasmettitori già elencati.Nello specifico, alla carenza di ossitocina corrisponde una carenza di fiducia, amore, empatia e un grosso aumento dell’ansia.”
Finalmente nel finale scopriamo il perché del titolo del libro.
Se la storia non sono sicura mi sia piaciuta sul finale sono sicura di aver avuto voglia di picchiare l’autore. Sinceramente mi ha lasciato l’amaro in bocca perché se fino a quel momento certi commenti li avevo accettati il finale mi ha dato proprio fastidio.
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