Ciao leoncini, sono passate un paio di settimane da quando ho finito di leggere questo volume e ancora non mi sono ripresa. È stata una lettura fantastica e un volume conclusivo perfetto. Ma l’autrice ha deciso di far soffrire i lettori e non permettere che si affezionassero a nessun personaggio. In questa storia c’è stata una strage. Quindi se non avete ancora letto la saga o la state leggendo preparatevi a questo volume.
Io vi dico se ancora non avete letto la saga non so cosa stiate aspettando. È una delle migliori saghe fantasy che io abbia mai letto 😍
Consiglio di leggere questa recensione solo a chi ha letto i volumi precedenti perché potreste trovare qualche spoiler se non avete ancora letto la saga.
Titolo: Il cielo oltre la tempesta
Serie: Il dominio del fuoco vol.4
Autore: Sabaa Tahir
Editore: Nord Edizioni
Genere: Young Adult, Fantasy
Pagine: 513
Prezzo: 19€ (cartaceo) 3,99€ (ebook)
Valutazione: ★★★★
Altri volumi serie:
TRAMA:
«Averla Sanguinaria, Laia di Serra, Traghettatore di Anime. Il vostro destino è intrecciato. Se uno fallisce, tutti cadranno. Se uno muore, gli altri lo seguiranno. Tornate dove tutto è cominciato e troverete la verità. Combattete con tutte le vostre forze, fino alla fine, altrimenti perderete ogni cosa.» È questa la profezia che viene fatta al Traghettatore di Anime prima che, con un incantesimo, gli vengano restituiti tutti i ricordi che aveva perduto. Adesso può ricordarsi di Helene, l'Averla Sanguinaria, sua migliore amica e compagna d'armi, che ha sacrificato tutto ciò in cui credeva per aiutarlo; di Laia di Serra, della loro fuga da un Impero tiranno che ha vietato l'arte e la cultura, e del profondo amore che li legava e cui ha dovuto rinunciare; e di sé stesso, Elias, guerriero addestrato a difendere lo stesso regime cui si è ribellato. Ed è fondamentale che torni a essere sé stesso, perché la battaglia finale sta per cominciare: lo spietato Signore della Notte ha risvegliato un'orda di spettri, che ora vaga per le terre mortali, pronto a distruggere chiunque provi ad ostacolare la sua vendetta. Solo Elias può riunire i prescelti e compiere la profezia. E non importa se, per riuscirci, dovrà compiere un sacrificio estremo…COMMENTO:
“«Non è mai stato uno. Sono sempre stati tre. L’Averla Sanguinaria è stata la prima. Laia di Serra, la seconda. E, il Traghettatore di Anime, il terzo e ultimo. La Madre veglia su tutti quanti. Se uno fallisce, tutti falliscono. Se uno muore, tutti muoiono. Tornate al principio e lì troverete la verità. Combattete fino alla morte, altrimenti tutto è perduto.»”
Era da tempo che volevo leggere quest'ultimo volume ma allo stesso tempo non volevo che la saga finisse. Mi sono affezionata davvero tanto ai personaggi, con ogni libro sempre di più. E se all’inizio Helene, l'Averla Sanguinaria, non mi piaceva particolarmente nel terzo volume ho iniziato ad amarla molto.
Mentre ho sempre amato Laila e Elias, anche se quando è diventato il Traghettatore di Anime mi si è spezzato il cuore. In questo volume è stato davvero difficile sopportare la freddezza di Elias nei confronti dei suoi amici ma soprattutto nei confronti di Laila. Loro tre sono i protagonisti principali ma dopo quattro volumi ci si affeziona anche ai personaggi secondari come Harper, Mami Rila, Darin, Musa o Farris.
Dopo il finale scioccante del terzo volume ero davvero molto curiosa di scoprire ciò che sarebbe successo.
Come c’era da aspettarsi la guerra che è iniziata nel volume precedente si inasprisce e diventa sempre più violenta.
La storia inizia senza tanti preamboli, portandoci fin da subito nel pieno dell’azione.
Laia è una ragazza davvero forte e coraggiosa e in ogni volume lo dimostra sempre di più. In ogni istante mostra una determinazione davvero ammirevole. Questo lo dimostra in tutti i volumi ma in questo volume mostra anche una grande determinazione nel voler riprendersi il suo Elias. Certo all’inizio non è facile ma grazie a Tas, un ragazzino davvero dolce, riesce a trovare la forza.
“«L’Elias che conoscevamo non esiste più.»
«Forse, ma penso che, se fossi tu a essere incatenata alla foresta, Elias non rinuncerebbe mai a salvarti. Se fossi tu ad aver dimenticato quanto lo amavi, lui troverebbe il modo per fartelo ricordare. Continuerebbe a combattere fino a riportarti indietro.»”
Io non so se sarei riuscita a sopravvivere a tutto quello che ha sopportato lei e andare avanti a lottare. Credo che mi sarei arresa. Invece Laia si carica sulle spalle la responsabilità di salvare molte persone e non si arrende.
In questo volume troviamo il Traghettatore di Anime non Elias, un essere freddo e comandato da Mauth.
Ma purtroppo per Mauth, fortuna per noi, o almeno per me, una parte di Elias è ancora presente. Ho sempre sperato in un lieto fine per lui e Laia, se la meritano. Essere il figlio di Keris non è stato facile e diventare maschera lo ha distrutto quindi si merita una gioia. Anche se per arrivare alla gioia ci è voluto un po’ data la sua testardaggine e il fatto che fosse stato legato alla foresta.
“«Puoi cercare di rifiutarla, ma non ci riuscirai. Il fato ti riporterà sempre da lei, nel bene e nel male.»
«Io non sono più Elias. E Laia è il mio passato. Il Luogo dell’Attesa è il mio presente e il mio futuro.»”
L’Averla Sanguinaria è la terza protagonista ed è anche quella che più ha sofferto. Certo nessuno in questa saga ha vissuto tranquillo ma lei ha subito e vissuto fatti inimmaginabili. Se non è crollata è solo grazie ad Harper. Loro due come coppia li ho amati anche se ovviamente il cuore duro di Helene è difficile da scalfire, anche uno dolce come Avitas. È troppo testarda e orgogliosa per poter ammettere di amare, o forse è solo paura.
“La mia mente si incaglia su una parola: impavida. Perché io non sono impavida. Essere impavidi significa avere un cuore d’acciaio. Ma il mio cuore ha tradito se stesso. È tenero e colmo di speranza.
E ora so che appartiene ad Avitas Harper. Non importa quanto mi sforzi di negarlo […]”
È un personaggio davvero impressionante. E lei e Laia insieme sono una forza della natura. Senza loro due l’Impero sarebbe crollato immediatamente e nessuno avrebbe mai potuto fare nulla contro Keris e il Signore della notte.
I cattivi di questa saga sono a mio parere fantastici e sono Keris Veturia, la comandante, e Il signore della Notte. Sono stati costruiti molto bene e sì, li ho apprezzati ma li ho anche odiati data la loro malvagità e crudeltà. Anche se scoprire la loro storia ha cambiato un po’ le cose, anche se di certo non li ho perdonati per ciò che hanno fatto.
La comandante è la più odiosa tra i due e devo dire che scoprire la sua storia mi ha scioccata abbastanza. Nei volumi precedenti si è accennato qualcosa ma lei la raccontava molto diversamente. Una volta scoperta la vera storia avrei voluto compatirla ma dall’altra mi è stato impossibile perdonare la sua crudeltà e sete di potere. È stata una sua decisione diventare insensibile, senza cuore e crudele.
Mentre per Il Signore della Notte ho provato più compassione, sarà anche che ogni tanto leggiamo anche il suo punto di vista. Non dico che capisco le sue decisioni ma dopo tutto quello che gli umani, soprattutto i dotti, gli hanno fatto passare posso capire il suo desiderio di vendetta, anche se non accetto ciò che fa.
“«L’amore e l’odio sono due facce della stessa medaglia, Laia. L’odio del Signore della Nottearde con la stessa intensità del suo amore. […]»”
Lo stile dell’autrice e il mondo che ha creato sono fantastici. È una saga che mi ha catturata fin da subito e, anche se con il terzo volume per me non è stato all’altezza degli altri volumi, ho adorato questa saga.
Questo quarto e ultimo volume secondo me è stata una perfetta conclusione per una saga davvero stupenda. Il fatto è che non bisogna affezionarsi a nessuno in questa saga perché non sai mai chi muore. E io vi avverto muoiono tutti, quando dico tutti intendo davvero tutti. Sono sicura che ogni volta che rivedrò questo volume scoppierò a piangere. L’autrice, anche se mi ha fatto soffrire, mi ha fatto amare ogni istante di questa saga. Non si è conclusa come avrei voluto e sperato però è comunque un finale ricco di speranza e possibilità.
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